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27 Gen 2018
Una lettera del Presidente Gianluigi Granero
Ai Presidenti ed ai soci delle cooperative liguri
Ai Componenti la Direzione Regionale di Legacoop Liguria
Ai Colleghi di Legacoop Liguria
E p.c. Al Presidente Mauro Lusetti
Carissimi,
come probabilmente saprete il Partito Democratico, in queste ultimissime ore, ha chiesto la mia disponibilità a candidarmi per le elezioni della Camera dei Deputati nel collegio uninominale Liguria 2. Candidatura che ho deciso di accettare alla luce sia delle motivazioni esposte (l’esigenza di individuare una figura della “società civile” che fosse radicata nel territorio) sia delle mie convinzioni personali.
In questo c’è un apprezzamento alla mia persona, che non può che lusingarmi, ma soprattutto, ed è la cosa più importante, il riconoscimento al lavoro che tutti insieme abbiamo fatto per difendere e costruire posti di lavoro, socialità, nuova progettualità e sviluppo sostenibile.
Avrei voluto che, a fronte delle grandi sfide (sociali ed ambientali sopra a tutte le altre) che attendono il nostro Paese e l’umanità, la sinistra si presentasse a questo appuntamento unita e capace di vedere, al di là delle differenze su questo o quel provvedimento, la vera posta in gioco in termini culturali, sociali e politici. Che sapesse valorizzare il positivo lavoro fatto in questa legislatura (sul fronte economico, sociale, dei diritti e dell’ambiente) nonostante la mancanza di una maggioranza parlamentare scaturita dalle urne. Insomma che sapesse vedere la Luna e non il dito o, ancor peggio, inseguire singoli interessi, ma tant’è il quadro è questo e s’imponeva una scelta.
Così come non mi sfugge che il risultato, al di là del contributo che spero di riuscire a portare, è tutt’altro che scontato.
Penso però che, al di là delle proprie convenienze come scrisse Gramsci, ci si debba sempre domandare: “se avessi fatto anch’io il mio dovere, se avessi cercato di far valere la mia volontà, sarebbe successo ciò che è successo?”
Credo che oggi ci siano in gioco politiche, programmi, ma soprattutto un’idea di società, i valori di fondo della convivenza e che, essendomi richiesto, come cooperatore non posso sottrarmi dal portare il nostro contributo di idee, valori, passione civile.
La mia scelta, per quanto riguarda il movimento, pone due questioni una, come possibile conseguenza di una positiva affermazione elettorale, riguarda i futuri assetti associativi, l’altra il tema dell’autonomia.
Sulla prima non ho grandi preoccupazioni perché conosco le donne e gli uomini del movimento e so che ci sono capacità ed intelligenze che possono mettersi a disposizione con sicuro profitto.
Sul tema dell’autonomia credo che, dopo decenni di totale mutamento del quadro politico e sociale, sia venuto il momento di un salto di qualità che, a mio giudizio, significa esercitare, come è necessario, la massima autonomia dell’organizzazione senza che questo diventi separatezza, isolamento, mancata partecipazione dei singoli che decidono di farsi portatori dei valori cooperativi in ambito politico ed istituzionale. La coerenza si misura solo con i valori cooperativi e con null’altro, questa è la vera autonomia. Questa mia scelta mi impone per correttezza e per senso di responsabilità di autosospendermi temporaneamente da tutte le cariche ricoperte nella nostra organizzazione.
Sarà una campagna elettorale breve e intensa in cui dovrò mettere il massimo impegno. Sarà un’occasione unica e straordinaria d’incontro e discussione con tante persone che, comunque vada a finire, sono certo mi arricchirà e lascerà un segno più nella mia vita e, spero, nella conoscenza e percezione di ciò che è il movimento cooperativo.
Ognuno, legittimamente, ha le proprie idee ed opzioni politiche, ma spero comprendiate e condividiate lo spirito di questa mia scelta che Vi assicuro non è stata semplice.
Un abbraccio e a presto.
Gian
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