Rapporto Coop: l’Italia paese che spera nel futuro ma stenta a metterne a fuoco i dettagli
Un Paese che sta alla finestra e che, passati gli anni bui della recessione, spera nel futuro ma stenta a metterne a fuoco i dettagli. E’ la fotografia dell’Italia 2017 scattata con il sondaggio di fine anno e le previsioni sui consumi 2017 del “Rapporto Coop”. Infatti, tra le parole con cui gli italiani descrivono l’anno che è appena iniziato si confermano quelle che avevano già caratterizzato il 2016 ovvero “speranza” (la usa il 33% del campione, era il 33,8% un anno fa), “cambiamento” (12% a fronte di un 14,3%), “timore” (10% rispetto a un più robusto 14,2% del 2016). Scostamenti però tutto sommato poco significativi a dimostrazione di una condizione di attesa che accomuna l’Italia e gli italiani. Ancora fra le parole più rappresentative del 2017 “ripresa” e “crisi” registrano l’identico indice di gradimento (entrambe sono state scelte dal 8% del campione) quasi come se l’una neutralizzasse l’altra.
Lo stesso mood indirizza le intenzioni di spesa degli italiani e a guardare le singole categorie più della metà dei nostri connazionali non immagina di cambiare il proprio stile di vita. Le famiglie prevedono in crescita i costi delle utenze e quelli per la mobilità, sognano vacanze all’estero e, per la prima volta dopo molti anni, immaginano di aggiungere valore al carrello della spesa alimentare; lo dichiara il 13% rispetto a un 8% che continuerà a tagliare.
Ma il 2017 sarà comunque l’anno del rallentamento del potere d’acquisto delle famiglie che fino al 2016 avevano potuto godere di fattori favorevoli ma transitori; di conseguenza il ciclo dei consumi, dopo un biennio a ritmi superiori all’1%, subirà una battuta d’arresto (la stima si attesta su uno 0,7%) dovuta al rallentamento dei redditi e soprattutto alla ripresa dell’inflazione. Saranno maggiormente penalizzati gli acquisti di beni (ad eccezione di quelli tecnologici e ancora l’auto), rimarrà in crescita la spesa per i viaggi e per i servizi per la persona. Il 2017 porterà probabilmente nuovo dinamismo nel mercato immobiliare e nei comparti ad esso collegati (arredamento ed elettrodomestici): in tempi di bassi tassi d’interesse e di turbolenza dei mercati finanziari torna a essere la casa il sogno nel cassetto degli italiani.
E la grande distribuzione chiude l’anno in sostanziale parità beneficiando di un piccolo miglioramento delle vendite nelle ultime due settimane dell’anno non superando comunque un +2% peraltro fortemente concentrato a Natale.