Per sfondare sul mercato cinese l’ideale è il modello cooperativo
E ora si scopre che il modello cooperativo è anche il più adatto per sfondare in Cina.
La formula della Cooperative Joint Venture è infatti quella suggerita per superare tutti gli ostacoli che un’azienda italiana deve affrontare quando vuole affacciarsi nel gigantesco mercato cinese.
Da un punto di vista tecnico assomiglia di più alla nostra formula del consorzio perché l’associazione si applica alle aziende, ma la novità è che l’aggregazione con soggetti stranieri in una formula di cooperazione è più che favorita.
“ E’ un modello che in Cina non è utilizzato perché non si sono create le condizioni, ma è consentita da anni dalla legislazione – sottolinea Ivano Tocchi, general manager Europe China Business Development – . Fino ad oggi le aziende cercavano un distributore. Ora la cooperativa permette di essere presente direttamente sul mercato cinese e l’impresa italiana può diventare importatrice di se stessa in Cina”.
La novità è emersa nel corso della presentazione di European City Shanghai, il primo centro dedicato alla promozione e vendita di prodotti di qualità del vecchio continente, made in Italy in prima fila, che darà la possibilità alle piccole e medie aziende di sbarcare in Cina a tariffe low cost e ai consumatori cinesi di acquistare prodotti di alta qualità al giusto prezzo.
Un complesso di 210mila metri quadrati realizzato nel distretto di Songjiang (a 25 km dal centro di Shanghai), con 6 padiglioni espositivi (per un totale di 18mila mq di superficie), 40mila mq di negozi, 152mila metri quadrati dedicati a uffici, edilizia residenziale e albergo a 4 stelle, la cui inaugurazione è prevista per la fine dell’anno, la piena operatività nei primi mesi del 2015.
“Per Fiera di Genova – ha sottolineato Sara Armella – si tratta della prima rappresentanza estera e l’operazione, dopo il protocollo d’intesa siglato con CCPIT, costituisce il secondo step di una più ampia strategia di internazionalizzazione, che ha come obiettivo quello di cercare e cogliere nuove opportunità di business anche al di fuori dei confini nazionali”.
Il compito di Fiera di Genova è di operare come segreteria commerciale di European City, individuando e selezionando le aziende italiane ed europee più idonee, considerando come comune denominatore la garanzia di alta qualità di ciascun prodotto.
La scelta è stata dettata dall’avvio della nuova free trade zone di Shanghai e da un tasso di crescita che ha toccato il 7,7% negli ultimi sei mesi. Due fattori che costituiscono uno straordinario atout per le aziende che decideranno di testare il vivacissimo mercato di una delle zone più ricche ed evolute della Cina, aderendo a un format di esposizione che dà la possibilità di valutare l’apprezzamento da parte del consumatore cinese e, in caso positivo, tramutarsi in maniera semplice e veloce in una presenza stabile e strutturata.
Rispetto ai format finora avviati sul territorio cinese il modello proposto da European City è assolutamente innovativo e prevede un’azione fieristica in cui le iniziative di marketing e promozione dei prodotti vengono supportate da un’attività espositiva di lungo periodo. Se le tradizionali manifestazioni prevedono pochi giorni di visibilità, a European City le PMI avranno la possibilità di usufruire di spazi e showroom semi-permanenti, per una durata minima di un anno, con costi di investimento ragionevoli, rischi contenuti e un’opportunità concreta di farsi conoscere e apprezzare dai consumatori asiatici.
“ Nel nostro piano di sviluppo l’estero è fondamentale – conferma Antonio Bruzzone, amministratore delegato della Fiera di Genova -. L’offerta è interessante: Il costo base è di 600 euro a metro quadrato e comprende anche una serie di servizi . Favoriremo raggruppamenti di aziende anche per creare omogeneità tra i diversi settori merceologici”