Nell’Area Marina Protetta di Bergeggi, Coop lancia il nuovo progetto Foresta Blu per la tutela della posidonia oceanica
Decolla il nuovo progetto Coop sulla tutela della posidonia oceanica, promosso in collaborazione con l’Università di Genova, che coinvolge anche l’Area Marina Protetta di Bergeggi.
A guardarla sembra solo un’alga, in realtà Posidonia oceanica è una pianta marina, endemica del mar Mediterraneo, dalle straordinarie potenzialità. Ogni metro quadrato di prateria può generare quotidianamente da 4 a 20 litri di ossigeno e rappresenta un habitat ideale per la biodiversità e un luogo eletto di riproduzione e nursery. La sua presenza aiuta lo stoccaggio sottoterra di anidride carbonica e le sue foglie sono dimora permanente per circa il 25% delle specie marine del Mediterraneo. Nonostante ciò, le praterie di posidonia sono in costante e progressiva regressione a causa dell’azione dell’uomo sia sulle spiagge (cementificazione e turismo) sia a largo (ancoraggi e pesca). Si stima che negli ultimi 50 anni la loro presenza nel nostro mare sia diminuita di oltre il 30% e la regressione stia proseguendo. Da queste premesse nasce “Foresta Blu”, la nuova campagna di Coop che prosegue così il suo impegno nella tutela dell’ambiente già dimostrato con “Un mare di idee nelle nostre acque”, la precedente campagna che nell’arco di un triennio ha permesso l’installazione di 46 Seabin (i cestini del mare) in grado di raccogliere rifiuti in decine di porti d’Italia.
Si parte con 200 metri quadrati di posidonia reimpiantata a largo dell’Isola di Bergeggi, Area Marina Protetta in provincia di Savona, habitat preservato e ideale per l’attecchimento di nuove praterie. Realizzata in collaborazione con l’Università di Genova e la professoressa Monica Montefalcone, e con il supporto tecnico dell’ISSD, coordinato dal suo direttore Stefano Acunto, l’operazione consiste nell’utilizzo dell’innovativo protocollo di riforestazione ideato proprio dall’International School for Scientific Diving. Una tecnica sostenibile che prevede l’installazione sul fondale di biostuoie costituite da reti di fibra di cocco per ripristinare porzioni di posidonieti degradati. Sopra a queste biostuoie vengono innestate talee di posidonia, recuperate tra quelle strappate dalle praterie naturali ad opera delle mareggiate o da attività antropiche che verranno monitorate per i 24 mesi successivi per verificarne l’attecchimento. Un habitat – quello dell’Area Marina Protetta di Bergeggi, gestita dal Comune di Bergeggi e diretta da Davide Virzi – caro a questa pianta marina che già nel 2023 ha superato la sperimentazione di un impianto attecchito per oltre il 70% della superficie dopo 12 mesi.
Dal 2023 membro della Water Defenders Alliance, alleanza tra imprese creata per generare un impatto concreto nella difesa delle acque, Coop rinnova la collaborazione con LifeGate e conferma il suo impegno per far tornare a respirare i nostri mari. Al fianco di Coop e LifeGate, l’Istituto Europeo per l’innovazione e la sostenibilità EIIS, due team di ricercatori universitari sia dell’Università di Genova sia dell’Università di Bari, sub e biologi professionisti tra cui docenti ed esperti dell’ISSD, l’International School for Scientific Diving, associazione no profit e prima scuola italiana di formazione di ricercatori scientifici subacquei e l’equipaggio “ecologico” della barca a vela Anywave. Non manca la community di attivisti under 35, coinvolti in corsi ed esperienze in mare sulla biodiversità subacquea, e ovviamente i soci e clienti, che potranno partecipare acquistando piantine di Sansevieria tra l’8 giugno e l’8 settembre. Per ogni pianta 1 euro sarà devoluto al progetto. “Siamo certi che non si possa parlare di futuro senza guardare alla salute del nostro pianeta oggi e siamo allo stesso modo convinti che ogni protagonista dell’economia del Paese possa fare la sua parte nella lotta al cambiamento climatico – osserva Maura Latini Presidente di Coop Italia – Questo progetto rispecchia tutte le caratteristiche dell’agire di Coop nella società. Alla conoscenza, che amiamo condividere con le generazioni più giovani, associa la competenza dei nostri partner scientifici e dei professionisti delle Università, l’esperienza del team di Anywave che vive quotidianamente il mare, e l’impegno dei nostri soci e consumatori che da sempre ci sostengono nelle nostre campagne ambientali. È una sfida, ce ne rendiamo conto, i cui risultati non possono essere previsti ma sappiamo che seminare innovazione e conoscenza oggi è il modo più proficuo per raccogliere rigogliosi frutti domani”.
Stesso iter si seguirà nel 2025 davanti l’Isola d’Elba. Con lo stesso team di lavoro, a settembre 2024 saranno individuate e monitorate le aree dove sorgono praterie di posidonia in regressione e, nel 2025, avverrà la riforestazione di 100 metri quadrati di posidonia e il posizionamento di un campo boe in grado di garantire la protezione in superficie e scongiurare così ancoraggi troppo invasivi per il fondale marino.
Discorso diverso quello dell’Adriatico dove la posidonia, per le sue particolari esigenze ecologiche, lungo la costa italiana è presente solo a partire alle coste della Puglia e non si spinge più a nord delle isole Tremiti. In collaborazione con un team di ricercatori dell’Università di Bari, nelle acque di Monopoli, Torre Guaceto e Savelletri, si procederà agli inizi di luglio 2024 al monitoraggio scientifico dei tre grandi posidonieti presenti per verificare lo stato di regressione o conservazione di praterie già esistenti e si godrà della presenza della barca a vela Anywave per sviluppare un’azione di conoscenza e sensibilizzazione sul tema.
Anywave, tra REco e kit anti idrocarburi – Ausilio immancabile della campagna sulle acque infatti sarà Anywave, la barca da regata partner di Coop già in Barcolana, che nel 2024 amplia il proprio progetto di navigazione rispettosa degli ecosistemi. Dopo la figura del REco, il responsabile ecologico di bordo incaricato della programmazione sostenibile di cambusa e navigazione, da quest’anno porta in mare un innovativo kit antisversamento. Adottato dalla Water Defenders Alliance e brevettato da un’azienda italiana, la dotazione di una serie speciale di spugne, idrofobe e oleofile, formulate in poliuretano espanso a celle aperte, permette la raccolta degli idrocarburi già a bordo, prevenendone lo sversamento in mare. Secondo dati di ISPRA, ogni anno finiscono circa 600.000 tonnellate di petrolio nel mar Mediterraneo. Un inquinamento chimico che causa problemi diretti sull’ecosistema e sull’ossigenazione dell’acqua. Per avere la misura del fenomeno basti pensare che un singolo litro di petrolio può inquinare un milione di litri di acqua. Da qui l’adozione del kit che utilizzato nei vari momenti, sia in navigazione sia in porto, permette di recuperare fino alla totalità degli idrocarburi. Anywave sarà anche luogo di incontro e di racconto della biodiversità marina. E incrocerà e sosterrà “Foresta Blu” nella tappa adriatica dove a seguito del monitoraggio ospiterà a bordo scienziati, biologi marini e attivisti per illustrare i risultati. A settembre poi a salpare sulla Anywave, per un’uscita didattica nella zona del Conero, saranno anche 10 ragazzi selezionati tra i 100 della community di giovani che da aprile sono impegnati nel progetto Sea Explorers. E la barca sarà ancora partner di “Foresta blu” nella stagione 2025 al largo dell’isola d’Elba.
Sea Explorers, la community under 35 a lezione di biodiversità marina – Naturale continuazione del progetto “Coop Youth Experience”, nato nel 2021 per coinvolgere giovani attivisti in percorsi di conoscenza e sensibilizzazione ambientale, Sea Explorers è un corso di formazione avviato a marzo che trova ora prosecuzione e compimento nella campagna “Foresta Blu”. Ideato e realizzato in collaborazione con EIIS (European Institute of Innovation for Sustainability) e il suo Vice Presidente Diego Raiteri, il corso ha accolto nella prima fase 400 iscritti. Ora i 100 più motivati parteciperanno a giugno esperienze on sea, con l’osservazione dei fondali e di alcune praterie marine sulla costa toscana (Isola d’Elba) e dorica (a largo di Ancona). Per loro due weekend muniti di pinne e maschere, per mettere in pratica e anzi in acqua quanto appreso a lezione. E infine per 10 di loro l’esperienza a bordo di Anywave (settembre 2024).