Nel mirino la pesca a strascico in Liguria: se passano le restrizioni Ue a rischio un intero comparto
Cresce il malumore tra i pescatori liguri a fronte della possibile stretta sulla pesca a strascico per il 2022. L’ipotesi, avanzata la scorsa settimana al Tavolo Pesca dal Mipaaf (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) è quella di adottare la procedura di fermo pesca su media giornaliera (mediante l’attribuzione di un plafond di giornate massime di attività di pesca all’anno) anziché la procedura – ormai consolidata – dei fermi pesca aggiuntivi. Ipotesi al vaglio della Commissione Ue, che a breve dovrà definire il regolamento sulle possibilità di pesca per il 2022.
Lo racconta la rivista Riviera Time in un articolo on line.
“I pescatori liguri sono preoccupatissimi perché nel corso di un tavolo ministeriale è stata ipotizzata una nuova modalità di applicazione dei giorni di fermo pesca, che noi consideriamo assolutamente inaccettabile – spiega Lara Servetti, responsabile regionale di Legacoop Agroalimentare, a Riviera Time -. Se le barche liguri non andassero più a pesca noi non avremmo più pesce per la ristorazione, non avremmo più gamberi, moscardini, polpi, tutto quel pesce pregiato che i turisti vengono in Liguria appositamente a mangiare. Ora siamo in una fase interlocutoria, non escludiamo manifestazioni di protesta perché siamo arrivati a un capolinea. È necessario che le istituzioni rimettano in discussione i regolamenti della Comunità europea, che si proceda a regionalizzare la pesca e che si portino le regole della pesca adattate a ciascun mare”.
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