20 Ago 2013

Moscamora ” Con Legacoop nuove opportunità di collaborazione grazie ad Agrinsieme”

Prosegue in Liguria l’impegno di  “Agrinsieme”, il coordinamento che rappresenta le aziende e le cooperative di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane.

“Una parte assai significativa del mondo della rappresentanza agricola ha unificato le strategie e si propone come interlocutore in diversi ambiti istituzionali – spiega Marcello Maimone, responsabile di Legacoop Agroalimentare -.

Agrinsieme rappresenta una risposta diversa a strategie caratterizzate nel passato da una forte divisione del mondo agricolo. Questo coordinamento integra invece un sistema di valori delle diverse organizzazioni e permette una vera collaborazione tra le imprese agricole e i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione”.

Questa iniziativa di coordinamento è fondamentale per  una reale  condivisione sui temi dell’agricoltura.

“Abbiamo dato una scossa al mondo della rappresentanza abbinando la capacità di organizzare il prodotto la e capacità di affrontare temi di politica agricola generale – spiega Ivano Moscamora, presidente regionale della Confederazione Italiana Agricoltori e primo coordinatore di Agrinsieme  in Liguria – .  Legacoop è una parte fondamentale di questo accordo per dimensioni e capacità organizzativa. Con Legacoop Liguria c’è un rapporto storico da quando dieci anni fa è stato firmato un accordo di valorizzazione delle produzioni locali. Ora con Agrinsieme possiamo allargare ulteriormente questa collaborazione.

In Liguria l’impegno  di Agrinsieme ha tra i suoi primi obiettivi l’IMU e il Piano di Sviluppo Rurale.

“Sull’ IMU – prosegue Ivano Moscamora – bisogna superare l’onere che grava sui terreni agricoli e beni strumentali. Sul Piano di Sviluppo Rurale siamo all’inizio del periodo di programmazione 2014 – 2020 che sarà decisivo per la nostra regione. Il mondo agricolo deve saper fare massa critica e mettere insieme prodotto e offerta per arrivare sui mercati in modo vincente”.

Vediamoli in dettagli alcuni degli obiettivi sui quali Agrinsieme sta concentrando la propria attenzione.

a)      L’ IMU e gli estimi catastali

L’impatto dell’IMU sul comparto agricolo ha prodotto una crescita dell’ imposizione in media

pari a 4/5 volte quanto pagato in precedenza, con punte di incremento fino a 10 volte, risultando ciò profondamente iniquo ed insostenibile per le aziende agricole liguri, penalizzate nella aree di maggior pregio da estimi catastali (base imponibile IMU) assolutamente sperequati rispetto al resto del Paese.

A seguito di questa situazione è stato chiesto

– l’impegno ad attivarsi per il rispetto degli accordi sanciti in legge (clausola di salvaguardia);

– l’impegno per una modifica dell’IMU che preveda:

– l’ esclusione dei fabbricati strumentali dalla base imponibile;

– il ripristino a 75 del moltiplicatore per i terreni posseduti e condotti da imprenditori agricoli o

coltivatori diretti, e della franchigia nelle modalità già presenti nella normativa ICI

(cosiddetta conduzione diretta);

– la stessa applicazione anche al proprietario che affitta ad un coltivatore diretto;

– l’avvio della revisione degli estimi catastali dei terreni in un quadro di maggior

perequazione, in quanto in Provincia di Imperia esistono gli estimi catastali più alti d’Italia

a parità di coltura.

b)      Un’attenzione particolare alle zone  svantaggiate dove è stato richiesto il mantenimento  delle agevolazioni per l’assunzione di manodopera dipendente, in agricoltura; estendendo all’ intero territorio regionale suddetta agevolazione.

c)      Per quanto riguarda i costi di produzione è stato richiesto l’avvio di percorsi incentivanti e premiali per l’utilizzo di energie alternative al petrolio, in

particolare per favorire la costituzione di filiere che valorizzino l’uso delle biomasse, e di

altre modalità ecocompatibili e rinnovabili, nella produzione di energia da destinare

all’attività agricola.

Nonché una norma che riprenda l’agevolazione sul gasolio (accisa) finalizzata ad accompagnare gli interventi volti a dotare le aziende del comparto di altre fonti di sostentamento energetico.

d)     Sul fronte della tutela del territorio e del suolo agricolo si è richiesta  la rapida approvazione di una legge di tutela del suolo agricolo, sulla scorta del percorso

avviato dal Ministro Catania nella scorsa legislatura, che sia anche oggetto di una ulteriore

elaborazione scaturita dal confronto con le Regioni; la messa a punto di una norma quadro che supporti un piano straordinario di messa in sicurezza del territorio, attraverso l’elaborazione di strumenti incentivanti ivi compresa una fiscalità di vantaggio.

Non dimenticando, infine, il ruolo strategico di custodia, salvaguardia e sviluppo dell’entroterra,

esercitato anche dalle aziende agrituristiche, richiedendo di rafforzare l’integrazione territoriale per uno sviluppo delle direttrici di ospitalità dalla costa verso l’entroterra; di favorire politiche di settore tramite il riordino delle normative nazionali per la ricettività diffusa (legge quadro sul bed&breakfast).

e)      Nell’ambito della ricerca varietale nel florovivaismo è stata riconfermata la posizione competitiva a livello internazionale.

Nel corso degli anni, però, un costante e progressivo disimpegno nelle politiche di sviluppo

della ricerca, ha portato ad una perdita del valore aggiunto rappresentato dalla tradizione del

breeding ligure. Si sta chiedendo il riconoscimento di tale eccellenza individuando misure specifiche agevolative; la realizzazione di una seria politica di sviluppo della ricerca tramite sinergie

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