La Cooperativa Ghinghinelli e il suo zafferano biologico guadagnano la vetrina del Secolo XIX
La Cooperativa Ghinghinelli e il suo zafferano biologico guadagnano la vetrina del Secolo XIX.
“ La scoperta avviene per caso, qualche anno fa, quando Alberto Airenti si precipita a Fontanegli, in Valbisagno, a liberare la strada da un albero caduto di proprietà della sua famiglia – racconta Francesco Margiocco nell’articolo di oggi sul Secolo XIX – E nel tagliare e accatastare la legna, scopre il fiore”. Comincia così l’avventura del primo e unico produttore genovese di zafferano biologico, la spezia più preziosa al mondo resa celebre in Italia dal risotto ma conosciuta in altre civiltà come anti-depressivo, anti-ossidante, o come rimedio naturale contro la degenerazione della vista.
“ Sono passati pochi anni da quella scoperta e lo zafferano biologico di Fontanegli è una realtà – racconta Margiocco nel suo articolo -. A Parigi lo chef italiano Fabrizio Ferrara, dell’Osteria Ferrara di rue du Dahomey, lo usa per i suoi piatti. Il 37enne Airenti lo coltiva su due ettari di terreno, per ora. Gli ettari che la sua famiglia possiede a Fontanegli, divisi in vari lotti e incolti da decenni, sono otto. Airenti vuole riempirli di zafferano. Per coltivare e vendere il suo prodotto ha fondato una cooperativa, insieme a Simona Facchineri , Matteo Facchineri Chiara Cannarozzo L’ha chiamata Ghinghinelli che è la storpiatura del nome di uno dei lotti di terreno”.
Tutto l’articolo sull’edizione di oggi del Secolo XIX.