Imprese di comunità. Quando il “local” è la base per ripartire con successo
Rigenerare piccoli centri abitati, mettere a valore immobili inutilizzati e beni culturali abbandonati. Si può fare e si sta facendo con le Cooperative di Comunità.
Pier Angelo Mori (Università di Firenze) e Andrea Bernardoni ( Legacoop Umbria) presenteranno il loro libro ” Imprese di comunità” che spiega questo modello innovativo che fonda il suo successo sulla partecipazione e lo sviluppo locale. Una presentazione in programma martedì 5 marzo alle 16 ai Giardini Luzzati a Genova.
” In Liguria abbiamo accompagnato il decollo di numerose cooperative di comunità – spiega il direttore di Legacoop Liguria, Gianluigi Granero -. Svolgono un ruolo importante perché contribuiscono alla rivitalizzazione di aree rurali a rischio spopolamento, nonché al recupero di aree urbane degradate oppure segnate da fenomeni di marginalità sociale. Il perseguimento dell’interesse generale per la comunità locale è il motivo del loro successo”.
Come funzionano le imprese di comunità e quali sono i loro tratti fondanti? A partire da un’analisi empirica condotta da Euricse, il volume ne illustra le principali caratteristiche – governance, forme giuridiche, aspetti finanziari, rapporti con gli enti pubblici locali – e ne esamina l’efficacia come strumento di sviluppo locale.
Insieme agli autori interverranno per Legacoop Liguria, Gianluigi Granero e Paola Bellotti, e per l’Università di Genova, Nicoletta Buratti. Un’occasione per illustrare Me.Co., un Programma transfrontaliero cofinanziato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale nell’ambito della Cooperazione Territoriale Europea che sostiene sui territori una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva. Il Programma affronta le problematiche delle zone marine, costiere ed insulari, ma si rivolge anche a quelle interne, con rischi specifici di isolamento. Proprio gli aspetti ai quali le cooperative di comunità vogliono dare una risposta.