13 Dic 2022

Coop: ecco come abbiamo utilizzato i fondi delle campagne #coopforafrica e #coopforucraina

Con le campagne #coopforafrica, lanciata a fine 2021, e #coopforucraina, promossa a inizio 2022, Coop ha raccolto quasi 3 milioni di euro, donandoli a UNHCR, Comunità di Sant’Egidio e Medici Senza Frontiere per assistere le popolazioni colpite dalla pandemia di Covid 19 e dalla guerra. Un risultato raggiunto grazie alle donazioni di tutte le cooperative del mondo Coop e di 216 mila Soci e cittadini.

A distanza di alcuni mesi dalla conclusione delle raccolte, è doverosa una rendicontazione su come siano stati impiegati i fondi affidati alle tre realtà partner dell’iniziativa:

  • In Ucraina, sono state realizzate diverse tipologie di interventi di assistenza e protezione della popolazione civile. UNHCR è riuscita a raggiungere e aiutare oltre 3 milioni di persone: ha consegnato 489 convogli di aiuti umanitari nelle aree più colpite e ha assicurato beni essenziali per la sopravvivenza, tra i quali cibo e abiti invernali, a oltre 1 milione di persone. Sant’Egidio, presente in Ucraina dal 1991 con una rete di comunità composte da cittadini ucraini, ha distribuito tra i rifugiati interni alimentari, vestiario, saponi, detersivi. Sono state così raggiunte 110 località in quasi tutte le regioni del Paese, comprese quelle oggetto di conflitto, e anche 150 strutture sanitarie a Kiev, Kharkiv, Donetsk e Mykolaiv. La donazione di Coop ha poi contribuito all’attivazione del treno-clinica di Medici Senza Frontiere: un convoglio di emergenza che viaggia e trasporta a Ovest del Paese i pazienti e le persone fragili come anziani, bambini, malati oncologici, dando loro la possibilità di non interrompere cicli di cura molto spesso vitali. Oltre a accogliere e assistere i feriti nel conflitto armato.
  • Per quanto riguarda invece la campagna per le vaccinazioni in Africa, sono state realizzate importanti attività per l’informazione della popolazione sui benefici della vaccinazione che vanno dalla formazione dei volontari alla creazione e diffusione di materiale informativo distribuito alle popolazioni, dai programmi radiofonici che parlano della malattia alle cliniche mobili collocate in luoghi popolati come mercati e porti. Oltre alla vaccinazione di 300 mila persone, si è investito sulle attrezzature per mantenere la catena del freddo, sugli inceneritori per lo smaltimento dei materiali di scarto e sulla formazione di medici e infermieri locali.
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