Coop Abacadabra e scuole Vespertine: nascono le mascherine con il sorriso per aiutare chi non sente
La missione della cooperativa Abacadabra è occuparsi di disturbi dello spettro autistico, dell’apprendimento e della comunicazione. E per dialogare con i bambini, che hanno difficoltà verbali, usano in modo semplificato il linguaggio dei segni.
Così in piena pandemia, le socie della cooperativa hanno letto l’articolo dell’ENS ( Ente nazionale Sordi) che poneva il problema di come realizzare le mascherine per coloro che hanno relazioni con chi non ha possibilità di sentirli. E da lì è venuta l’idea.
” Ci siamo consultate. Non potevamo tirarci indietro. La nostra esperienza in un momento così difficile poteva servire – spiega Silvia Galleano, socia dal 2017 -. E così ci siamo messe sotto. La verità? Da sole non so se ce l’avremmo mai fatta. Ma la nostra idea ha trovato subito il partner ideale: le scuole Vespertine che hanno subito deciso di aiutarci mettendo a disposizione anche materiale che avevano ricevuto in donazione”.
Guidato dalla socia della Cooperativa, Rosa Sgorbani, esperta del linguaggio dei segni, il progetto è decollato. In una settimana le mascherine erano pronte. Di stoffa, con una finestra in acetato, all’altezza della bocca. In modo da permettere di leggere le labbra di chi le indossa, e avvicinare le persone ancor più penalizzate dal distanziamento sociale.
La cooperativa Abacadabra segue a Genova una ventina di famiglie, ma da due mesi è necessariamente chiusa.
” Ma appena riprenderemo l’attività queste mascherine saranno fondamentali anche per noi – conclude Silvia Galleano -. Per i nostri bambini che hanno difficoltà relazionali sarebbe un problema in più avere a che fare con noi, quasi completamente irriconoscibili. Queste mascherine ci aiuteranno a ripartire anche con coloro che hanno altre difficoltà rispetto a quella dell’udito”.
Certo, ne servirebbero molte di più.
” Per questo facciamo appello al Comune – sottolinea la socia Rosa Sgorbani – . Sarebbe meraviglioso se, insieme alle scuole Vespertine, ne fossero prodotte per più persone possibili”.