Con la coop H2BOAT l’idrogeno arriva dall’acqua e il Green Deal diventa realtà
Il Green Deal ha indicato una nuova fase di sviluppo della società focalizzata nel ridurre al minimo i rischi per il clima, salvaguardare la salute umana e la biodiversità.
Dalla cooperativa H2BOAT arriva una risposta concreta.
Questa cooperativa è una start-up innovativa, nata da uno spin-off dell’Università di Genova, che fonda la propria attività sulla ricerca e lo sviluppo di sistemi energetici principalmente basati sull’utilizzo dell’idrogeno. Dieci i soci: quattro sono professori dell’Università, alla guida del progetto scientifico; cinque sono ingegneri, soci lavoratori; uno è il socio sovventore, la banca etica Coopfond.
” Dell’idrogeno come fonte energetica se ne parla da qualche anno ma, contrariamente alle energie rinnovabili che si sono andate sempre più diffondendo, il suo utilizzo è stato finora poco più che sperimentale – spiega il presidente di H2BOAT, Christian Lamberti -. Il problema, ciò che ne ha frenato l’utilizzo, è che l’idrogeno che non si trova allo stato libero in natura, ma va ricavato, generalmente dagli idrocarburi e dai combustibili fossili, attraverso un processo chimico che produce grosse quantità di CO2. Una volta ottenuto l’idrogeno, i sistemi che lo utilizzano nelle fuel cell, consentono di convertire direttamente l’energia chimica in energia elettrica, tramite un processo molto efficiente in cui l’idrogeno viene combinato con l’ossigeno per formare acqua ed energia.
L’Energy Pack di H2BOAT è invece un sistema che utilizza l’idrogeno contenuto nell’acqua, ottenuto utilizzando l’elettricità in un processo di elettrolisi, direttamente in barca. Il sistema di H2BOAT è realizzato utilizzando diverse tecnologie esistenti e collaudate, integrate in modo efficiente in un unico apparato, dunque nulla di sperimentale o futuribile, ma di tecnologia allo stato dell’arte utilizzata in un sistema già oggi applicabile su scala, nello specifico marinizzato, che può trovare però applicazione in tanti altri ambiti” .
In molti Paesi cerca di ridurre le emissioni di CO2, in parte sviluppando fonti energetiche più pulite e tecnologie verdi, in parte attraverso la crescita di una cultura volta a responsabilizzare il singolo, ciascuno di noi, perché si abbia più rispetto per l’ambiente, modificando abitudini e stili di vita.
È tangibile che qualcosa nel mondo si stesse già facendo prima della pandemia da Covid 19 a proposito di Green Deal, tanto più oggi gli esperti lo indicano come il vero fattore di cambiamento per l’intera umanità in tutti i settori.
” Ciò avviene in ogni ambito, specie nell’automotive dove il parco dei veicoli esistenti è di miliardi di unità e l’utilizzo dei motori alimentati con carburanti fossili viene man mano rimpiazzato da soluzioni diverse, le così dette fonti alternative – conclude Christian Lamberti che guida la cooperativa composta da Stefano Barberis, Lorenzo Di Fresco, Nicole Provenzali, Alberto Nicola Traverso, Marco De Campo, Loredana Magistri, Aristide Massardo, Paolo Olivieri, Alessandro Sorce, Alberto Traverso -. È dunque iniziata una sfida epocale che porterà in tempi non troppo lunghi a soppiantare miliardi di veicoli, e che sta giustamente coinvolgendo ogni attività umana, anche quelle legate al tempo libero, alle passioni, soprattutto quando queste si svolgono a stretto contatto con l’ambiente.