Comunità San Benedetto e Pescatori di Liguria. Il pesce locale trova la luce de La Lanterna
Lunedì 18 dicembre a Genova al Ristorante La Lanterna di Don Gallo alle ore 20 ci sarà una cena speciale per suggellare la collaborazione tra la Comunità San Benedetto al Porto e il Consorzio Pescatori di Liguria Organizzazione Produttori Società Cooperativa.
Inizia un’importante collaborazione tra due realtà simbolo del nostro territorio: il ristorante “A Lanterna”, fondato negli anni ’80 da Don Gallo e dalla Comunità di San Benedetto e gestito da persone che hanno vissuto storie difficili; i pescatori e mitilicoltori liguri raggruppati nel Consorzio Pescatori di Liguria Organizzazione Produttori Società Cooperativa nato nel 2012 per promuovere i prodotti locali – specialmente le specie meno conosciute – a supporto di una pesca a chilometri zero ed ecosostenibile quale è la pesca tradizionale della nostra regione praticata da imbarcazioni che effettuano battute di pesca giornaliere.
Per festeggiare la collaborazione viene organizzata una cena speciale a base di pesce ad un prezzo promozionale di 15 euro che prevede: tris di acciughe marinate, insalata di mare, pasta ai “muscoli” di La Spezia, gnocchi al pesto, fritto misto di mare e leccia alla ligure, gelato fior di latte all’olio di oliva, vino della casa, caffè e liquori al limoncino e zenzero di produzione propria.
L’Osteria Marinara A’ Lanterna non è un ristorante come tutti gli altri. È nata come una scommessa in una zona disagiata della città (l’Osteria Marinara si trova a Di Negro in Via Milano 134r) e come un’impresa sociale per il riscatto dei giovani tossicodipendenti. Da allora centinaia di ragazzi sono passati per di lì e da allora è sempre stata messa al centro dell’attività la buona qualità: quella degli ingredienti che vengono usati in cucina e quella di un modo di lavorare che crede nei rapporti umani e nel cooperare.
Da qui la collaborazione con “Pescatori di Liguria”, consorzio nato con la volontà di tramandare le antiche conoscenze sul mare, la pesca e la stagionalità e valorizzare il prodotto locale, specialmente quello meno conosciuto ma di ottimo valore qualitativo. Il consorzio rappresenta un punto di riferimento per i pescatori professionisti fornendo loro servizi a 360 gradi e un importante aiuto verso i consumatori per riconoscere il prodotto locale, freschissimo e dal prezzo competitivo.
Una sinergia che ci auguriamo possa essere vincente, perché il successo non sta solo in ciò che si realizza nella vita, ma anche in ciò che si riesce ad ispirare nella vita degli altri.
Alla cena saranno presenti rappresentanti della comunità di San Benedetto e del Consorzio “Pescatori di Liguria” insieme a Renata Briano, vice presidente della Commissione Pesca del Parlamento europeo.
“La qualità per noi nasce dall’attenzione per le persone, per la nostra esperienza di ristorazione come impresa sociale tra le poche in Liguria, tutto questo lo abbiamo ritrovato nei Pescatori di Liguria…” dice Domenico Chionetti della Comunità di San Benedetto
“La pesca attraversa un periodo di transizione cruciale, il nostro Consorzio vuole affermare con forza il ruolo che i nostri pescatori hanno nell’economia ligure – sottolinea Barbara Esposto, Presidente del Consorzio Pescatori di Liguria Società Cooperativa -. Riteniamo che solo attraverso la consapevolezza che il nostro prodotto ittico è un’eccellenza che deve essere tutelata si possano portare avanti battaglie politiche importanti per il settore.”
Gli fa eco Gianluigi Granero Presidente Regionale di Legacoop: “Il ruolo della nostra associazione è incoraggiare iniziative del genere in cui si creano gruppi strategici per la valorizzazione del nostro grande patrimonio economico, culturale e soprattutto umano”.
“La Politica Comune della Pesca europea – spiega l’europarlamentare Renata Briano – cerca di coniugare le esigenze del settore con quelle dell’ambiente e per questo ha imposto regole molto, a volte perfino troppo severe ai nostri pescatori. Il risultato è che mangiamo sempre meno pesce pescato nel nostro mare e sempre più pesce importato da altri Paesi. Questo ha reso il settore della piccola pesca artigianale sempre meno competitivo e ha favorito i ‘grandi’, cosa che sicuramente non sarebbe piaciuta a Don Gallo. Sono convinta che per invertire questa tendenza occorra ripartire dal consumo consapevole. E noi siamo qui per questo”.