Campo di formazione presso la cooperativa Terre Joniche – Libera Terra: Coop Liguria seleziona fino a sei Soci
Nell’ambito della storica collaborazione fra Coop, Libera e Libera Terra, Coop Liguria offre ai propri Soci la possibilità di partecipare a un’esperienza formativa unica, presso una delle cooperative sociali che coltivano i terreni confiscati alle mafie.
Quest’anno il campo si svolgerà in Calabria, dal 2 all’8 ottobre, presso la cooperativa Terre Joniche-Libera Terra di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, che gestisce 100 ettari di terreni confiscati alla ‘ndrangheta, dove coltiva in regime biologico cereali, legumi, ulivi e una varietà tipica di finocchio. La cooperativa gestisce anche un agriturismo e realizza attività sociali e didattiche per le scuole e per ragazzi fragili, ex detenuti e immigrati.
Durante i campi, i partecipanti aiutano la cooperativa ospite svolgendo lavori semplici alla portata di tutti e partecipano a incontri di approfondimento per visitare realtà del territorio in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Inoltre hanno modo di conoscere i familiari di vittime innocenti delle mafie e di ascoltare le loro storie.
La partecipazione al campo, spesata da Coop Liguria, è riservata a Soci Coop maggiorenni, che possono candidarsi entro il 31 maggio utilizzando il modulo disponibile al Punto Soci di tutti i punti vendita, scaricabile anche dal sito www.liguria.e-coop.it
Sul sito e al Punto Soci è disponibile anche il bando che illustra i criteri di selezione, dando priorità a chi si impegna in esperienze di volontariato.
Coop Liguria in passato ha già organizzato altri cinque campi rivolti a Soci e personale, che hanno permesso ai partecipanti di conoscere più a fondo il lavoro di chi si impegna ogni giorno per restituire dignità al proprio territorio, promuovendo un’economia legale e virtuosa.
Il bando viene aperto ogni anno nella data simbolica del 21 marzo, Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, anche se negli ultimi tre anni l’attività non è stata proposta a causa della pandemia.