Bilancio sociale di Libera. La legalità passa dalla responsabilità di tutti e dalla qualità degli strumenti democratici
L’associazione Libera ha presentato oggi a Genova il primo bilancio sociale. Oltre 100 i beni confiscati alla mafia.
“E’ stata l’occasione per spiegare l’attività della nostra organizzazione – spiega Antonio Molari, referente di Libera Genova -. Grazie ai nostri volontari andiamo nelle scuole per ricordare, spiegare cosa significa la lotta alla Mafia, insegnare la Costituzione. Grazie a percorsi organizzati, accompagniamo le persone a vedere da vicino i beni confiscati, illustrando leggi e percorsi di restituzione.
Ma oggi è il momento non solo di dare messaggi sulla legalità. Occorre concentrarsi sulla responsabilità che ognuno di noi deve avere. Sono tanti i casi dove molti sanno, ma nessuno denuncia.
Ecco perché la stretta collaborazione con il Consiglio Regionale Unipol della Liguria rafforza l’impegno complessivo di raggiungere ( e coinvolgere) le migliaia di persone che aderiscono alle diverse associazioni che lo compongono” .
Una sintonia che il presidente del CRU Liguria, Mattia Rossi, ha ribadito nel suo intervento.
“Coltivare la cultura della legalità è un impegno che deve coinvolgerci tutti, anche costringendoci a rimettere in discussione sempre procedure aziendali e obiettivi – ha sottolineato Rossi -. Non dobbiamo dare mai nulla per scontato, consci che la legalità si può difendere solo mantenendo un’alta qualità degli strumenti democratici”.