Biennale dell’Economia Cooperativa. Granero ” Con radici solide verso il futuro “
Con radici solide verso il futuro
di GIANLUIGI GRANERO – Presidente Legacoop Liguria
E’ con grande emozione e speranza che inauguriamo la tappa ligure della Biennale dell’Economia Cooperativa. Lo facciamo con lo sguardo rivolto al futuro, forti di solide radici e di una storia di emancipazione, di crescita e sviluppo economico e sociale cui la cooperazione ha contribuito in passato e intende farlo nel futuro.
Un’impostazione che ognuno potrà ritrovare nelle mostre “Misure del cooperare” e “Le origini e la nuova idea d’impresa cooperativa”, nonché nei bellissimi film in programma (The Rochdale Pioneers ed Alfabeto Camallo) e nel fitto programma di “dialoghi” su temi rilevanti per la società ligure ed italiana.
L’innovazione sarà il filo conduttore di tutti i nostri lavori. Ci confronteremo sull’impatto dell’ICT nel fare e promuovere impresa (cooperativa e non), su società e mercati, ma anche su Cultura e gestione dei beni culturali, Turismo, Ambiente, Welfare, Cittadinanza Attiva, Lavoro e Formazione.
Abbiamo scelto di organizzare dei “dialoghi” attorno ai temi prescelti nell’auspicio che i relatori, in una formula non “frontale”, possano confrontarsi in modo libero ed aperto con quanti vorranno portare un contributo e costruire insieme l’orizzonte delle possibili azioni. In questi due giorni tutti possono essere non solo spettatori, ma veri protagonisti.
La crisi ha fortemente colpito il movimento cooperativo ligure, dal 2010 ad oggi il saldo delle imprese associate registra un -84, a fronte invece di un aumento dell’occupazione (+2651 posti di lavoro) e del fatturato (+8,1 milioni €). Oggi Legacoop Liguria conta 330 cooperative associate, oltre 15mila occupati e un fatturato superiore a 1 MLD 540 milioni €.
Questi dati ci dicono che la crisi ha colpito duramente soprattutto le piccole e piccolissime cooperative, che il sacrificio sul fronte dei margini e del patrimonio ha consentito di salvaguardare l’occupazione (come è nello spirito cooperativo) e che i processi attivati, quando è stato possibile, per consentire la cessione di rami d’azienda a cooperative più solide, ha raggiunto lo scopo contribuendo al mantenimento di posti di lavoro pur a fronte di crisi aziendali.
Nello stesso tempo la scelta e lo sforzo compiuto per seguire con il massimo impegno tutti i fronti di crisi aperte (alcune delle quali ancora in atto) senza deflettere da quello sul rafforzamento delle cooperative esistenti e sulla promozione cooperativa, ha pagato e sta pagando consentendo di mettere le basi per un possibile futuro del tessuto cooperativo ligure.
Non solo difesa dell’esistente quindi, ma sostegno al nuovo, con uno sguardo particolarmente rivolto ai giovani ed al futuro: questo è il lavoro che abbiamo fatto con un piano strutturato, lanciato nel 2012 e progressivamente aggiornato.
Un piano fatto di più azioni quali:
– La formazione (un impegno che va rafforzato e rilanciato a partire dal lavoro di questi giorni);
– La promozione della cultura cooperativa, presenza nelle scuole, nelle facoltà universitarie, nei luoghi della promozione d’impresa e di aggregazione giovanile
– La presenza sui territori per rispondere al bisogno di nuova cittadinanza con il progetto cooperative di comunità
– Il sostegno alle start up con il supporto a progetti specifici come quello di Coop Liguria Start UP
– La promozione e supporto alla costruzione di reti di collaborazione tra cooperative a partire, anche se non esclusivamente, dai settori dinamici ed innovativi
– La diffusione della conoscenza del WBO ( workers buy out) , anche con un nostro contributo all’inserimento in legge di bilancio di un rifinanziamento delle misure di sostegno. Un tema sul quale abbiamo poi recentemente avanzato, come ACI, una richiesta d’impegno al Consiglio Regionale, da cui ci aspettiamo risposte positive e rispetto alla quale, nei prossimi giorni, rilanceremo una serie d’iniziative
– L’apertura al sistema cooperativo nazionale ed internazionale per costruire alleanze imprenditoriali e best practice.
Possiamo e dobbiamo essere una delle leve dello sviluppo futuro e per questo serve studio, innovazione, networking, progettazione, coraggio, impegno e partecipazione.
Lo faremo anche in questi due giorni mettendo a frutto un programma che è pensato per lavorare concretamente alla costruzione del nostro domani.