Arte dei muretti a secco Patrimonio dell’Umanità. Gallizia ” Il giusto riconoscimento per gli agricoltori liguri”
L’Unesco ha iscritto “L’Arte dei muretti a secco” nella lista degli elementi immateriali dichiarati Patrimonio dell’umanità. Una candidatura presentata da Italia, Croazia, Cipro, Francia, Grecia, Slovenia, Spagna e Svizzera. Un traguardo che impreziosisce il lavoro di tanti agricoltori liguri.
L’arte del ” Dry stone walling ” riguarda tutte le conoscenze collegate alla costruzione di strutture di pietra ammassando le pietre una sull’altra, non usando alcun altro elemento tranne, a volte, terra secco” – spiega l’Unesco nella motivazione del provvedimento.
” Il riconoscimento è per gli uomini e le donne che per secoli hanno terrazzato i pendii delle colline per renderli coltivabili e per chi ha continuato questa opera anche quando non era di “moda” – sottolinea Luciano Gallizia, presidente della Cooperativa Olivicola Arnasco -. Da 35 anni con i nostri soci sviluppiamo un presidio del territorio che ha permesso di recuperare 20 ettari dall’abbandono. E da 18 anni realizziamo corsi annuali di durata una settimana sulla tecnica di costruzione dei muretti a secco affinché questa tecnica, questa arte non vada perduta”.
Nove elementi italiani sono stati riconosciuti dall’Unesco patrimonio immateriale dell’umanità: con la decisione sui muretti a secco ben 4 appartengano al patrimonio rurale e agroalimentare