Nuovi parametri per finanziare i progetti dell’olivicoltura. Coop Arnasco: così le realtà liguri sono penalizzate
I nuovi parametri di finanziamento sui progetti elaborati dalle Organizzazioni Comuni di Mercato (OCM) rischiano di penalizzare e ridurre drasticamente gli investimenti ed i servizi che la Cooperativa Olivicola di Arnasco mette da anni a disposizione dei propri soci.
“Grazie ai progetti realizzati negli ultimi anni – sottolinea Luciano Galizia, presidente della Cooperativa – abbiamo potuto dare un tangibile sostegno all’olivicoltura della nostra piccola realtà locale: oltre che al potenziamento e miglioramento delle attrezzature per il frantoio, abbiamo potuto sostenere la produzione dei soci attraverso l’utilizzo diretto in comodato d’uso di attrezzatura per la coltivazione e raccolta negli uliveti, la fornitura di mezzi tecnici, quali per esempio concimi organici e innovativi e reti, oltre che un’assistenza tecnica costante con visite in campo, sostegno ai soci nelle operazioni di potatura di riforma, sperimentazione e monitoraggio per contrastare l’infestazione della mosca olearia.
Tutte queste azioni hanno contribuito ad un incremento quantitativo e qualitativo della nostra produzione di olio, e sinora hanno consentivo ai nostri soci-produttori di perseverare nella coltivazione del loro oliveti, attività che sta diventando sempre più onerosa ed eroica, ma che è oltremodo importante per la salvaguardia del territorio e dell’economia nostro entroterra.
Con l’introduzione della nuova PAC (2023-2027) è stato introdotto un nuovo sistema di calcolo per l’attribuzione degli aiuti e precisamente per il 2023 e 2024 il finanziamento UE del progetto corrisponderà al 30% del fatturato della OP , riducendosi al 15% per il 2025 e 2026, fino ad arrivare solo ad un 10% nel 2027.
“Questa eccessiva semplificazione del metodo di assegnazione degli aiuti coincidenti anche con una rilevante riduzione del fatturato causata da annate olearie di scarsa produzione a causa di fattori climatici eccezionali (grave siccità), produrranno inevitabilmente una scarsissima disponibilità di risorse, non sufficienti a soddisfare tutte le necessità della nostra Organizzazione di Produttori – conclude Luciano Galizia -. Ovviamente non ci arrendiamo. Vogliamo continuare ad investire sui nostri soci, sul nostro territorio e sulla promozione, comunicazione e commercializzazione del nostro olio di oliva. Presenteremo un progetto all’Unione Europea attraverso il coordinamento della A.O.P. Italia Olivicola; in questo modo, pur non riuscendo a realizzare un nostro progetto locale, potremo attuare un programma nazionale, condividendo strategie e obiettivi con altre Organizzazioni di Produttori di altre regioni Italiane”.
Un appello subito accolto da Legacoop Liguria.
“ Abbiamo approfondito in un recente incontro con i vertici della Cooperativa Arnasco le conseguenze che questi nuovi parametri di finanziamento potranno avere sui progetti futuri – spiega Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria -. Ci siamo impegnati ad affrontare al più presto con le Organizzazioni Agricole il problema della specificità ligure del settore dell’olivicoltura che rischia di non poter competere, ancor più con il nuovo sistema di calcolo degli aiuti su questi progetti, con altre regioni italiane ed europee”.