Inaugurato a Varazze l’ittiturismo Capitan Morgan. Ora il pescato ligure viaggia take away
Inaugurato a Varazze l’ittiturismo Capitan Morgan.
Per tutto l’anno saranno garantiti la preparazione e la somministrazione di 390 piatti take away al giorno, l’organizzazione di degustazioni aziendali nonché l’organizzazione di attività didattiche e ricreative finalizzate alla valorizzazione dell’ecosistema marino, lavorazione, confezionamento e vendita di prodotti derivanti dalla propria attività di pesca.
“La nostra cooperativa è uno dei tanti esempi di uomini e donne che lavorano duramente e che non si tirano indietro davanti alle sfide – spiega Matteo Cecchini, presidente della Cooperativa Capitan Morgan -. Oggi è una giornata importante per la nostra cooperativa, questo progetto di ittiturismo-take away si è realizzato grazie al contributo essenziale delle altre due socie. Un successo di squadra.”
La cooperativa capitan Morgan è stata costituita nel 2018 dall’idea imprenditoriale di tre giovani , il presidente è un giovane che ha alle sue spalle già molti anni di attività di pesca. Le due consigliere di amministrazione entrambe con meno di 35 anni sono impegnate nell’attività di ittiturismo galleggiante che è nel porto di Varazze. Ora questa nuova scommessa con l’apertura in via San Nazario n. 8 di un altro ittiturismo in cui svolgere attività di take away e far apprezzare ancora di più il pescato “ritrovato” ovvero tutti quei pesci che facevano parte della nostra tradizione e che in questi anni sono stati messi da parte per consumare pesci più conosciuti.
“Un percorso impegnativo ma che i tre giovani ragazzi hanno già dimostrato di saper affrontare con entusiasmo – afferma Lara Servetti, responsabile regionale di Legacoop Agroalimentare Liguria -. E’ sufficiente guardare negli occhi questi cooperatori per capire quanto amano il loro lavoro e con quanta passione lo svolgono. La loro cooperativa è sempre presente in tutte le attività che si svolgono sul territorio regionale per valorizzare il settore della pesca, è un mestiere duro ma grazie alla normativa regionale si possono affiancare all’attività tradizionale altre diversificate e capaci di valorizzare il mondo della pesca ligure”.