Dopo l’assemblea regionale svoltasi a Taggia, la cooperazione ligure del settore agroalimentare si è confrontata oggi a Bologna con le realtà del nord Italia in occasione dell’assemblea territoriale  e in preparazione di quella generale a Roma l’11 e 12 marzo.

” Un’occasione per confrontare a livello di territori confinanti le diverse realtà – sottolinea Barbara Esposto, responsabile settore Pesca di Legacoop Liguria -. I problemi non mancano, ma spesso la soluzione si trova mettendo a sistema le esperienze di successo”.

Proprio dal Settore Pesca è arrivata la proposta, approvata, che la rappresentanza politica rimanga a capo del presidente nazionale di Legacoop Agroalimentare coadiuvato dalla nuova direttrice, consolidando così un progetto di razionalizzazione della rappresentanza del settore.

Una giornata, quella realizzata a Fico Eataly World, che ha certificato l’eccellenza di molte realtà liguri rappresentate simbolicamente in questa occasione dalla Cooperativa Arnasco con l’intervento del suo presidente Luciano Gallizia ( nella foto).

” Sono diversi i nostri settori, da quello olivicolo a quello floricolo, in grado di rappresentare punti di eccellenza nel nord Italia – conferma Marcello Maimone, coordinatore comparto agroalimentare di Legacoop Liguria -. E’ una presenza che ormai ci è riconosciuta in modo costante. Ma abbiamo bisogno del sistema anche delle altre regioni del nord – ecco l’ulteriore importanza di queste assemblee territoriali – per superare il gap sulle infrastrutture che per molte nostre aziende sta diventando un problema di competitività insopportabile a lungo andare”.

Negli organismi sono stati indicati due liguri: Sergio Borgogno per l’agricoltura; Barbara Esposto per la pesca.

” Anche oggi abbiamo testimoniato la capacità della cooperazione ligure del settore agroalimentare di svilupparsi con successo sul mercato, aprendo anche nuovi scenari grazie a ricerca e innovazione – conferma Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria, presente a Bologna -. In Liguria queste cooperative sono ormai attori di riferimento per la tutela e sostenibilità del territorio, vero e proprio antidoto all’abbandono delle aree interne”.