Comune di Genova e Coop Liguria unite per il Pallio di San Lorenzo
Cinque euro per restaurare un centimetro quadrato del Pallio bizantino di San Lorenzo, donato a Genova nel XIII secolo dell’imperatore d’Oriente Michele VIII Paleologo. Servono infatti 40mila sottoscrittori – questo il numero dei quadratini in cui il prezioso tessuto è stato virtualmente diviso – per contribuire a salvare un’opera straordinaria che rappresenta un vero e proprio monumento della storia genovese e un elemento di identità per tutta la città.
Il Comune di Genova e Coop Liguria promuovono “Mecenate con 5 euro”, una campagna di raccolta fondi aperta a tutta la cittadinanza per il restauro del prezioso tessuto, che presenta gravi problemi di degrado e ha bisogno di un profondo intervento. Attualmente si trova, per l’avvio dell’intervento, all’Opificio delle Pietre Dure di Firenze e tornerà – grazie anche alla generosità dei cittadini – a far parte del percorso del Museo di Sant’Agostino tra due anni.
Ancora una volta, dunque, il Comune di Genova e la più grande cooperativa della Liguria, radicata ed impegnata socialmente sul territorio, uniscono le forze per stimolare i cittadini a diventare protagonisti della salvaguardia delle opere d’arte, che sono un patrimonio di tutta la comunità genovese e ligure.
Le modalità di partecipazione sono molto semplici: attraverso la vendita di coupon nei propri supermercati e ipermercati, Coop Liguria invita soci e clienti a sostenere la speciale campagna per salvare il prezioso drappo in seta, donato alla città di Genova nel 1261 dall’imperatore d’Oriente Michele VIII Paleologo, per il sostegno ricevuto nella riconquista di Bisanzio. Il tessuto, considerato un capolavoro unico per la straordinaria quantità di informazioni che fornisce sulla storia di Genova e dell’Impero Bizantino, è di qualità ineguagliabile e fu realizzato dal più rinomato atelier dell’epoca.
Coop Liguria, da sempre al fianco delle istituzioni nel sostegno ai principali eventi culturali della città di Genova e di tutta la regione, si impegna a sostenere la campagna e a sensibilizzare i propri soci e tutti i clienti affinché ne comprendano appieno l’importanza.
In tutti i punti vendita di Coop e Ipercoop di Genova sono già disponibili coupon da 2 o 5 euro, che soci e clienti possono acquistare alle casse per effettuare una donazione a favore del Pallio di San Lorenzo. Per promuovere l’iniziativa, il 7 e l’8 giugno, le sezioni soci genovesi di Coop Liguria, cioè gli organismi territoriali di rappresentanza di tutti i soci Coop liguri, organizzeranno presidi a punto vendita per illustrare gli obiettivi della raccolta fondi e fornire informazioni a soci e clienti. I soci potranno anche devolvere 200 o 500 punti (corrispondenti a 2 e a 5 euro) dalla propria CartaSocioCoop a sostegno di tale iniziativa. Un’ulteriore opportunità per sostenere il restauro del Pallio è offerta agli utenti Coop Voce, che possono donare 1 euro inviando un sms al numero solidale 45575.
“In momenti di crisi come quello che stiamo attraversando – dichiara l’assessore alla Cultura e al Turismo Carla Sibilla – servono azioni creative. La campagna “Mecenate con 5 euro” lo è. Tuttavia, l’Amministrazione civica l’ha promossa con convinzione anche per un altro motivo, non meno importante: la cultura rappresenta un formidabile e vitale elemento di formazione, di senso civico e di costruzione di identità collettiva.” “Desidero quindi ringraziare – conclude l’assessore – i tanti cittadini che hanno offerto finora il proprio contributo. Riappropriarci del nostro patrimonio culturale è un segnale importante perché fa sentire le istituzioni unite e partecipate.”
“La partnership con il Comune di Genova a favore del restauro del Pallio di San Lorenzo – spiega il presidente di Coop Liguria Francesco Berardini – è una forma innovativa di collaborazione fra Cooperativa e istituzioni, perché mette al servizio della collettività la presenza capillare e il radicamento di Coop sul territorio, nonché la sua rete di oltre 500 soci attivi volontari, impegnati a promuovere tutte le iniziative sociali proposte dalla Cooperativa. Incentivare la fruizione della cultura è parte integrante della missione sociale di Coop Liguria, che non si limita a garantire sostegno economico alle iniziative culturali realizzate dai Comuni, ai principali teatri della regione e a manifestazioni di particolare rilievo, quali il Festival della Scienza o il Premio Andersen, ma è essa stessa promotrice di un programma di attività culturali, mirato alla riscoperta del territorio ligure, dei suoi centri storici e dei suoi musei, denominato Coop Incontri, che conta oltre 800 iscritti. Coop Liguria, inoltre, ha attivato diverse collaborazioni a tutela del patrimonio storico, artistico, paesaggistico e documentale della nostra regione: dal sostegno al restauro dei cartelami di Castelnuovo Magra, oggi in mostra a Palazzo Ducale, alla creazione di un sito internet per rendere consultabili gli archivi ecclesiali della Diocesi di Genova, assieme al Museo Diocesano.”
La storia del pallio
Nel 1261 l’imperatore Michele VIII Paleologo riconquistava Bisanzio grazie al supporto dei Genovesi, che riuscivano così a spodestare l’Impero Latino d’Oriente, prodotto della IV Crociata condotta nel 1204 dai Veneziani. In segno di riconoscenza, l’Imperatore, oltre a grandi privilegi commerciali, donava alla città ligure un pallio in sciamito di seta destinato ad ornare l’altar maggiore della cattedrale di San Lorenzo.
L’oggetto
Questo prezioso tessuto, di ineguagliabile qualità (sciamito significa “a sei fili”, a indicare la complessità dell’armatura, in genere formata da due orditi e da due o quattro trame) ricamato con sete policrome e con fili d’oro e d’argento, rimase in Duomo fino al 1663, poi venne spostato nel Palazzo dei Padri del Comune, alla metà dell’Ottocento nel Palazzo Tursi, e infine ai primi del XX secolo nel Palazzo Bianco. È stato poi trasferito nel Museo di Sant’Agostino, dove ritornerà a conclusione dei lavori di restauro.
Il Pallio narra alcuni episodi e il martirio della vita dei santi Lorenzo, Ippolito e Sisto. La descrizione si svolge su due registri e presenta, al centro del registro superiore, San Lorenzo che introduce l’imperatore bizantino, con l’arcangelo Michele, suo protettore, nella chiesa genovese. Il Paleologo viene posto in stridente contrasto col perfido Decio, imperatore romano persecutore di cristiani e protagonista delle storie rappresentate, assieme ai tre santi martiri.
Il pallio genovese costituisce un capolavoro unico nella storia dell’arte, un tessuto prezioso, frutto del lavoro di uno dei migliori atelier tessili del bacino mediterraneo di allora, probabilmente proprio quello del palazzo imperiale di Bisanzio, nel quale la tradizione e l’iconografia greca si fondono con l’apporto di maestranze occidentali, rilevabile – ad esempio – nell’utilizzo della lingua latina e nelle lettere in caratteri gotici.
Le maestose dimensioni (circa cm. 377 x 132, che corrisponderebbero, con una discrepanza di un solo centimetro, a 15 palmi genovesi per 5) sono pressoché ineguagliate fra i tessuti consimili conservati e lo rendono degno della massima attenzione fra gli esperti di tutto il mondo.
Il Pallio è un capolavoro unico al mondo, anche per la straordinaria quantità di informazioni che fornisce sulla storia di Genova, sulla storia dell’Impero Bizantino, sui rapporti fra questi due attori fondamentali nella storia del Mediterraneo, sulla religiosità occidentale e orientale in un momento a metà strada fra scisma e tentata riunificazione delle due chiese, sulle tecniche e sui rapporti fra laboratori.